Chirurgia protesica del pene

Chirurgia protesica del pene per la disfunzione erettile: una soluzione efficace

La disfunzione erettile (DE) è un problema che colpisce milioni di uomini nel mondo, influendo negativamente sulla qualità della vita e sulle relazioni interpersonali. Quando i trattamenti farmacologici, come gli inibitori della fosfodiesterasi di tipo 5 (ad esempio sildenafil e tadalafil), e altre terapie conservative risultano inefficaci, la chirurgia protesica del pene rappresenta un’opzione valida e risolutiva.

Cos’è la chirurgia protesica del pene?

La chirurgia protesica del pene consiste nell’impianto di una protesi all’interno dei corpi cavernosi del pene. Queste protesi permettono di ottenere un’erezione artificiale e possono essere di due tipologie principali: protesi malleabili e protesi idrauliche tricomponenti. La scelta tra le due dipende dalle esigenze del paziente, dal suo stato di salute e dalle preferenze personali, in accordo con il parere del medico.

Protesi malleabili

Le protesi malleabili sono costituite da due aste semi-rigide inserite nei corpi cavernosi del pene. Queste aste possono essere piegate manualmente verso l’alto per simulare un’erezione e ripiegate verso il basso quando non necessarie.
I principali vantaggi di questa soluzione sono la semplicità del meccanismo, l’assenza di componenti mobili che possano guastarsi e un intervento chirurgico relativamente rapido. Tuttavia, le protesi malleabili mantengono una rigidità costante, che potrebbe essere meno discreta rispetto alle protesi idrauliche.

Protesi idrauliche tricomponenti

Le protesi idrauliche tricomponenti sono dispositivi più sofisticati e complessi. Sono composte da tre parti principali:

  1. Due cilindri gonfiabili inseriti nei corpi cavernosi del pene.

  2. Un serbatoio di liquido posizionato nella zona addominale.

  3. Una pompa manuale collocata nello scroto, che permette di attivare e disattivare l’erezione.

Quando il paziente desidera avere un’erezione, può attivare la pompa che trasferisce il liquido dal serbatoio ai cilindri, rendendo il pene rigido. Dopo il rapporto sessuale, è possibile riportare il dispositivo allo stato di riposo utilizzando lo stesso meccanismo.
I vantaggi principali delle protesi tricomponenti includono un risultato che simula molto bene l’erezione naturale e la discrezione, poiché il pene risulta completamente flaccido quando la protesi non è attivata. Tuttavia, il sistema è più complesso, richiede una maggiore manualità da parte del paziente ed è associato a un intervento chirurgico più impegnativo.

Indicazioni e vantaggi

Entrambe le tipologie di protesi sono indicate per pazienti con disfunzione erettile refrattaria ai trattamenti farmacologici o con controindicazioni alle terapie conservative. Le protesi migliorano significativamente la qualità della vita, offrendo una soluzione definitiva e soddisfacente per la funzione erettile.

Le protesi malleabili possono essere preferite in pazienti con scarsa manualità o in contesti dove il rischio di complicanze (come infezioni) è maggiore, mentre le protesi tricomponenti sono ideali per coloro che desiderano un risultato più naturale e discreto.

Rischi e considerazioni

Come ogni intervento chirurgico, anche l’impianto di protesi peniene comporta rischi, tra cui infezioni, erosione dei tessuti, o malfunzionamento del dispositivo, più comune nelle protesi idrauliche a causa della loro complessità. Tuttavia, con l’avanzamento delle tecnologie e delle tecniche chirurgiche, queste complicanze sono sempre più rare.

Conclusioni

La chirurgia protesica del pene, sia con protesi malleabili che idrauliche tricomponenti, offre una soluzione concreta e permanente per i pazienti affetti da disfunzione erettile. La scelta del tipo di protesi deve essere personalizzata in base alle condizioni cliniche e alle preferenze del paziente, sempre sotto la guida di uno specialista. Questa procedura può restituire non solo la funzione sessuale, ma anche un significativo miglioramento dell’autostima e della qualità della vita.

IL FATTO DI ENNA

Intervento rivoluzionario all'ASP Enna La verità nascosta sulla disfunzione erettile!

Primo impianto di protesi peniena all’Ospedale Umberto I di Enna: un passo avanti per la salute sessuale

L’Ospedale Umberto I di Enna ha conseguito un importante risultato nel campo della medicina andrologica, con il primo intervento di impianto di protesi peniena tricomponente effettuato dalla Unità Operativa di Urologia. L’intervento, eseguito dal dottor Carmelo Agostino Di Franco, rappresenta una significativa innovazione nella cura della disfunzione erettile, una patologia che può influenzare profondamente la qualità della vita dei pazienti.

Il dottor Giovanni Bologna, direttore del reparto, ha commentato con entusiasmo l’operazione. “L’intervento consente ai pazienti di recuperare la piena attività sessuale e di migliorare, quindi, la qualità della vita,” ha affermato. La disfunzione erettile può derivare da diverse cause, che includono problemi organici o funzionali, ma anche interventi chirurgici come la prostatectomia, pertanto questa nuova possibilità terapeutica sarà di grande aiuto per molti.

Questo intervento non solo segna una pietra miliare per la Urologia dell’Umberto I, ma è anche il risultato di un impegno congiunto tra medici e Direzione Aziendale. Grazie al supporto ricevuto, il dottor Di Franco ha potuto completare una formazione specifica, permettendo così di ampliare l’offerta terapeutica disponibile per i pazienti locali. “Tale intervento è stato reso possibile anche grazie all’attenzione della Direzione Aziendale,” ha sottolineato Bologna, evidenziando la sinergia necessaria per portare a termine progetti di questa portata.

L’operazione rappresenta solo l’inizio di una più ampia offerta terapeutica in ambito andrologico, che la Unità Operativa intende sviluppare ulteriormente. L’obiettivo è chiaro: incrementare l’attrattiva dell’ospedale e ridurre la necessità per i pazienti di recarsi in altre strutture per ricevere cure specialistiche.

Con questo intervento, l’Ospedale Umberto I si posiziona come un punto di riferimento nell’ambito dell’andrologia in Sicilia, offrendo ai pazienti non solo cure avanzate ma anche la speranza di un futuro con una qualità della vita migliorata. La comunità ennese può dunque guardare con fiducia ai progressi della sanità locale, consapevole di poter contare su professionisti formati e su strutture pronte ad affrontare anche le sfide più complesse.